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domenica 26 febbraio 2012

Corruzione, sprechi e abusi costano alla Sicilia 57 milioni di euro

Corruzione, sprechi, abusi hanno per la Sicilia un costo che si avvicina a 57 milioni di euro. Il dato emerge dall’attività della Procura regionale della Corte dei conti che nel 2011 ha chiesto 134 citazioni in giudizio per 236 dirigenti e amministratori pubblici. Altri 245 sono stati “invitati a dedurre” per un danno erariale di 34 milioni.

Rispetto al passato c’è una riduzione dell’entità complessiva dei danni prodotti alle casse pubbliche ma i casi di abusi e corruzione registrano un aumento statistico del 40%. Lo dimostrano le oltre ottomila istruttorie aperte. Forse il danno è tuttavia sottostimato perché, secondo il procuratore regionale della Corte dei conti Guido Carlino, non tutti gli episodi di corruzione sono venuti alla luce e perché il giudizio di responsabilità erariale spesso è bloccato da una norma che riduce a cinque anni i tempi di prescrizione.


Vastissima la casistica ricostruita dalle istruttorie aperte e da quelle definite. Accertati appalti irregolari, facili ricorsi a consulenze esterne inutili ma costose, episodi di cattiva gestione della sanità, assunzioni irregolari, gestione del personale improntato a sprechi retributivi (alcuni dirigenti si sono attribuiti stipendi e qualifiche superiori al dovuto), casi di peculato e di concussione. Un tecnico del Comune di Vittoria ha chiesto pubblicamente a un’impresa una tangente di 30 mila euro per evitare il fermo dei lavori.

Gravissima è poi la situazione finanziaria dei Comuni sommersi dai debiti fuori bilancio. La crisi degli enti locali ha un riflesso negativo sull’economia siciliana che già paga un prezzo alle inefficienze amministrative. Il presidente della Corte dei conti, Luciano Pagliaro, avverte: “Errori o inadeguatezza degli interventi nei vari settori (rifiuti, energia, turismo, trasporti, agricoltura, industria) potrebbero compromettere lo sviluppo dell’Isola, che si trova in uno stato di recessione economica con una grave crisi sia dell’industria, che dell’agricoltura”.

“Le recenti manifestazioni di varie categorie produttive che hanno bloccato la Sicilia – aggiunge – non possono assolutamente essere sottovalutate sia per la forma della protesta, che per la serietà e gravità delle motivazioni, che attengono alla stessa esistenza in vita delle aziende”. E intanto il cattivo funzionamento degli apparati amministrativi fa perdere alla Sicilia una parte dei contributi comunitari. Sono risorse che aggravano lo stato di salute dell’economia.

Fonte: http://www.canicattiweb.com/2012/02/26/corruzione-sprechi-e-abusi-costano-alla-sicilia-57-milioni-di-euro/

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