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domenica 1 febbraio 2015

Sergio Mattarella: il nuovo che avanza o il passato che ritorna?

"I comunisti per non diventare socialisti moriranno democristiani."
(Bettino Craxi)


Finalmente abbiamo un nuovo Presidente della Repubblica, il PD è riuscito nell'ardua impresa di ricompattarsi, anche se, sappiamo benissimo che si tratta pur sempre di un caso eccezionale, vedremo con le prossime sfide se questo PD sarà veramente unito o se Pippo Civati riuscirà a trovare i suoi attributi.
Per quanto riguarda il nuovo Presidente Sergio Mattarella, mi sono fatto una mia personalissima idea, credo fermamente  che questo Presidente di nuovo abbia ben poco, non voglio perdermi nelle notizie sull'uranio impoverito, su legami sospetti o robe simili, queste notizie non provate e prive di fonti autorevoli non mi piacciono e finiscono miseramente per alimentare la macchina del fango, i problemi sono altri.
Il primo problema sta alla base ,centrosinistra e centrodestra al momento non esistono più, il centrodestra è stato spazzato via dal berlusconismo, si attende la mossa di colui che si prospetta essere il nuovo leader dell'area di centrodestra, Matteo Salvini, nelle more ci godiamo un centrosinistra che non ha nulla di sinistra, anzi spesso si ritrova più vicino ad idee che normalmente sarebbero all'opposto, questo accade perché Renzi ha dato al partito un spinta democristiana, Berlinguer ha lasciato spazio a De Mita, Fanfani e ovviamente ad Andreotti. 

Partendo da questa base, Renzi ha tirato fuori il nome di Mattarella, un personaggio che ha militato nella Democrazia Cristiana nei recenti tempi bui della storia italiana, lui che accettò, (pare in buonafede) 3 milioni di vecchie lire in buoni benzina da Filippo Salomone definito il “costruttore della mafia” , insomma, definirlo nuovo è un azzardo, Mattarella non è altro che la continuità di un'Italia che è ritornata prepotentemente al passato, della serie si scrive Partito Democratico ma si legge Democrazia Cristiana.
Non credo inoltre nelle grandi gesta di Renzi, dipinto oggi come se avesse fatto una grandissima azione politica, in realtà, il nome di Mattarella girava già da più di un mese, e come potete controllare voi stessi, il nome era pure gradito a Berlusconi, un segnale che fa capire come il Patto del Nazareno regge ancora, il piano era molto semplice, bisognava tenere fuori Amato e Prodi, due nomi che avrebbero spaccato la DC (il PD)ed il patto con Berlusconi, dunque, il pescare dal cilindro il nome di Mattarella è stata una mossa che ha fatto felici tutti i protagonisti di questo governo, tra Amato, Prodi e Mattarella chiaramente quest'ultimo né esce vincitore e con un'aria di santità rispetto ai primi due.
Stupida e puerile è invece l'idea del fatto che Mattarella sia siciliano e che quindi bisogna esserne in qualche modo orgogliosi, voglio ricordare ai più eruditi, che sono siciliani anche: Gianfranco Micciché (sottosegretatio del Governo Letta) Mirello Crisafulli (sappiamo bene chi è), Angelino Alfano (Ministro dell'Interno), Ignazio La Russa (chi autorizzò i lavori per il MUOS?) Giuseppe Castiglione (sottosegretario governo Renzi), insomma la lista dei siciliani il cui solo nome provoca brividi lungo la schiena è abbastanza lunga, l'essere siciliani,lombardi, campani è un fattore del tutto estraneo alla politica, d'altronde guardate cosa fece a suo tempo, in Sicilia, Francesco Crispi, siciliano anche lui.
In conclusione, le somme si tirano alla fine, è ovviamente presto per giudicare l'operato del nuovo Presidente della Repubblica, ma ahimè bisogna dirlo, a bocciare la proposta di Referendum abrogativo contro la legge Fornero sulle pensioni c'è anche il suo zampino, in più c'è anche lui dietro l'incostituzionalità della legge elettorale chiamata “porcellum”, adesso chissà cosa farà quando si troverà davanti l'italicum (simile al pocellum), vedremo, la partita è appena cominciata, di certo c'è solo una cosa: moriremo democristiani.

Benito

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