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domenica 10 maggio 2015

Cos'è il Jobs Act? Tutto e niente. Resoconto dell'incontro organizzato dai Giovani Democratici


Nel pomeriggio del 9 Maggio si è tenuto un incontro sulle prospettive occupazionali del Jobs Act organizzato dai Giovani Democratici di Piazza Armerina, il cui ospite era il deputato della camera Giuseppe Berretta (PD), con alcuni amici decidiamo di partecipare per capire meglio e per chiarire qualche dubbio sulle caratteristiche di questa “riforma”.

Premetto che potrei sembrare di parte, ma qualora dovessi scrivere qualcosa che non si attiene alla verità mi si faccia subito presente.

L'Onorevole Berretta si è prodigato per circa un'ora a difendere il suo partito (e ci può stare), a parlare di legge elettorale (ci può stare?), infine poi ha parlato, male a mio avviso, del famoso Jobs Act, cos'ha detto? Si è più soffermato sulla necessità di andare a “riformare” il mercato del lavoro e sull'articolo 18, questi sono i punti cardine toccati dall'onorevole, non ha parlato di contratti, occupazione, pensioni, costi del Jobs Act e tutto ciò che rientrava a pieni titoli nel dibattito sulla riforma. Andiamo avanti.


Parte il giro di domande, chi era vicino al PD ha fatto domande poco inerenti alla tematica (e anche qui dico che ci può stare, forse), ovviamente, io stesso non potevo sottrarmi nel fare una domanda, la più ovvia, la più scontata: ho chiesto al deputato di farmi avere notizia di questi 92 mila contratti in più che il suo governo ha sbandierato come successo della riforma, spiegandomi inoltre perché Bruxelles ha bocciato tale jobs act dichiarando che questi 92 mila contratti non sono altro che una riconversione dei vecchi contratti, da qui è possibile spiegare il perché solo una settimana fa l'Istat ha diramato i dati reali, dichiarando che la disoccupazione in Italia è salita dello 0,2 %, a quel punto il governo si è affrettato a dichiarare che “è ancora presto per gli effetti della riforma messa in atto”, a questo punto chiedo, qual è la verità? Mi è sembrata una domanda lecita, di parte o no, i fatti sono questi.

Segue un'altra domanda molto interessante, fatta da Giuseppe Nicotra (studente di Giurisprudenza) la domanda verteva sulla questione “articolo 18” e su come sarebbe cambiato il modo di licenziare, il modo di reintegrare un lavoratore licenziato, insomma una domanda importante visto che si parla di diritti dei lavoratori.

Le risposte? Alla mia domanda non ha risposto, nemmeno un piccolo accenno (lo avrà dimenticato? ) mentre alla domanda sull'articolo 18 ha dato una risposta lunga e vaga, non rispondendo del tutto al quesito che gli era stato posto in precedenza.

Insomma, finché si trattava di domande poco inerenti al Jobs Act, tutti felici di rispondere, ma una volta entrati nel dettaglio il deputato ha mostrato chiaramente di non voler affrontare la questione, d'altronde, durante tutta la durata dell'incontro mi è sembrato di assistere ad un comizio propagandistico, e anche qui dico che ci può stare, che almeno però avesse parlato coi fatti di cose concrete invece di parlare solo ed esclusivamente di filosofia.

Colgo l'occasione per ringraziare i ragazzi dei GD e ricordargli che non è mai troppo tardi per ritornare sulla retta via.

Grazie e alla prossima. 

Benito

1 commento:

  1. Un'iniziativa che sembrava interessante, ma è stata un buco nell'acqua.

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