Da quest’anno cambiano le regole alle
quali tecnici, dirigenti e funzionari devono attenersi nella fase di
stesura del bilancio della Regione siciliana, che dovrà rispettare le
nuove disposizioni nazionali.
La Sicilia è tra le regioni che, a
partire dal 2012, sperimentano (per due esercizi finanziari) i nuovi
criteri adottati dallo Stato per la definizione dei documenti finanziari
con l’obiettivo di uniformare lo schema.
Così in attesa che il governo
di Raffaele Lombardo incassi, dal confronto con l’esecutivo Monti
(federalismo fiscale e compartecipazione alla spesa sanitaria), le
risorse fondamentali per chiudere il bilancio 2012 e portarlo assieme
alla finanziaria all’Assemblea regionale, si lavora per adeguarsi alle
nuove regole con lo scopo di definire un bilancio più trasparente,
razionalizzando le risorse pubbliche.
Tante le novità, a cominciare dal fatto
che per la prima volta entrano in gioco anche alcuni enti strumentali
della Regione e un ente di appartenenza al servizio sanitario nazionale,
i cui bilanci saranno armonizzati con quello della Regione. Un lavoro
che sta tenendo impegnati diversi uffici dell’amministrazione, a cui è
rivolta la circolare appena firmata dall’assessore all’Economia, Gaetano
Armao, e dal ragioniere generale Biagio Bossone.
Il bilancio 2012 sarà redatto in una
doppia versione, fermo restando il contenuto univoco: la prima sulla
base delle vigenti norme contabili regionali, la seconda secondo i
criteri nazionali. Tra i nuovi principi contabili c’è quello della
“competenza finanziaria”, che si basa “sulla natura autorizzatoria sia
del bilancio di previsione annuale sia del bilancio di previsione
pluriennale, i cui stanziamenti di bilancio costituiscono il limite
insuperabile di spesa”. Ciò consentirà di conoscere i debiti effettivi,
evitare l’accertamento di entrate future e impegni inesistenti,
rafforzare la programmazione, favorire la modulazione dei debiti secondo
i reali bisogni e avvicinare la competenza finanziaria a quella
economica.
“La procedura se non utilizzata in modo
corretto – avvertono Armao e Bossone – potrebbe comportare un ulteriore
elemento di criticità della spesa regionale già attestata a valori
elevati di rigidità, che risente del non positivo andamento
dell’economia regionale con il conseguente venir meno di risorse
acquisibili all’erario regionale, non sempre stimabili, in modo
puntuale, in sede di predisposizione dei documenti contabili e dei
sempre più stringenti vincoli imposti da norme nazionali, a titolo di
contributo regionale al risanamento dei conti pubblici”.
Per quanto riguarda le “entrate”, non
possono essere riferite a un determinato esercizio finanziario per le
quali non sia venuto a scadere nello stesso esercizio il diritto di
credito. “È esclusa categoricamente – sottolineano Armao e Bossone – la
possibilità di accertare nell’esercizio corrente le entrate future, in
quanto ciò darebbe luogo a una anticipazione di impieghi (e relativi
oneri) in attesa dell’effettivo maturare della scadenza del titolo
giuridico dell’entrata stessa, con la conseguenza di alterare gli
equilibri finanziari dell’esercizio”.
Stesso principio varrà per le “spese”:
le obbligazioni a carico del bilancio regionale devono trovare copertura
finanziaria nei limiti degli stanziamenti previsti nel bilancio
pluriennale della Regione.
Fonte: http://www.canicattiweb.com/2012/03/15/regione-sicilia-stop-ai-bilanci-truccati/
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