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giovedì 17 marzo 2016

Totò Cuffaro, Piazza Armerina si è inginocchiata?

Ed eccomi nuovamente qui a scrivere e a raccontarvi il mio punto di vista. Mi sono fermato per  qualche mese, lo studio universitario, le sessioni d'esame che non finiscono mai e gli svariati impegni mi hanno impedito di occuparmi del blog, certamente però non ho mai smesso di osservare/ascoltare tutto ciò che è successo a Piazza Armerina. Di cosa voglio parlavi oggi? Di Cuffaro che è venuto nella nostra città a presentare il suo libro.

Prima di arrivare al dunque, voglio farvi un breve riassunto, vediamo chi è costui, perché si sa, in Sicilia (ma in generale in tutta Italia) abbiamo la memoria corta. Salvatore Cuffaro aderisce fin da giovane alla Democrazia Cristiana, viene eletto consigliere, prima nel suo comune di nascita (Raffadali) e successivamente a Palermo, diverrà deputato regionale già nel 1991 con quasi 80.000 preferenze.
Cuffaro è sostenitore di Calogero Mannino, democristiano anche lui, viene più volte perseguito dalla legge per certe sue frequentazioni negli ambienti mafiosi, sarà costretto a farsi da parte, e proprio Cuffaro gli subentrerà nel ruolo di guida della DC in Sicilia.
Nel 1996 viene nuovamente eletto all'Assemblea Regionale Siciliana nella lista Cristiani Democratici Uniti (CDU) che fa riferimento a Rocco Buttiglione, l'esperienza CDU però dura 2 anni, già nel 1998, Cuffaro aderisce all'UDEUR di Clemente Mastella, un partito che oscillerà tra centro sinistra e centro destra.
Nel 2001 viene eletto Presidente della Regione Sicilia con il 59% dei voti, il suo governo completerà tutta la legislatura, verrà poi rieletto a Presidente nel 2006 candidandosi con l'UDC e sostenuto tra l'altro anche dall'MPA (movimento per l'autonomia), in questo secondo mandato però qualcosa si rompe.

Cuffaro infatti verrà indagato e poi riconosciuto colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa, l'accusa sostiene che Salvatore Cuffaro abbia avvisato un boss del quartiere Brancaccio di Palermo della presenza di una microspia nel salotto, per ciò verrà condannato a 7 anni di carcere nel cosiddetto processo “talpe alla DDA”.(Qui per i dettagli) Dopo sconti di pena e qualche indulto, Cuffaro starà in prigione per quasi 5 anni e, come sappiamo lo scorso Dicembre è tornato in libertà.

Salvatore Cuffaro in questi giorni sta girando la Sicilia e sta presentando il suo libro “L'uomo è un mendicante che si crede un Re”, nulla di strano, è un uomo libero adesso, ha pagato (poco o molto è un altro discorso) i suoi errori, e allora dove sta il problema? Qualcuno ad arte gli ha costruito sopra l'aria del martire, a Palermo ad esempio è stato accolto da una ingente folla, baci,abbracci, strette di mano, la Sicilia ha il suo martire nuovamente libero.
Piazza Armerina poteva stare in disparte da questa volgare mitizzazione di un personaggio dalla dubbia moralità? Certo che no! Viene invitato al Circolo di Cultura a presentare il suo libro, si assiste ad uno spregevole risultato, l'intervista che gli viene fatta, da una nota testata giornalistica locale, somiglia più ad una totale sottomissione del nuovo mito siciliano, l'idea che passa è quella di un uomo che è stato perseguitato dalla magistratura, una scena deprecabile, cosi come è stato deprecabile permettergli di presentare il suo libro nella nostra città, in barba al cartellone gigante che situato in Piazza Falcone e Borsellino recita “Piazza Armerina città contro tutte le mafie”, l'indecenza più totale.  Complimenti a chi ha organizzato il tutto.
Proprio oggi Totò Cuffaro avrebbe dovuto presentare il suo libro nella vicina Niscemi, cittadini e associazioni si sono uniti insieme affinché l'evento di oggi venisse annullato, altro che bagno di folla, altro che chiedere consulenze politiche a chi fino a qualche mese fa stava in carcere per mafia e non per aver rubato una caramella al supermercato. 
Personalmente ritengo che Piazza abbia commesso un gravissimo errore a concedere tutto questo spazio mediatico a quell'uomo che si è macchiato di un reato che va al di la della semplice sentenza della magistratura. Boris Giuliano, Falcone e Borsellino cosa avrebbero detto di tutto ciò? Di certo non avrebbero approvato.  

Benito

P.S. Potrebbe interessarvi anche: Visite sospette in carcere a Totò Cuffaro, tra i 41 indagati Crisafulli e Salerno

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