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sabato 14 novembre 2015

Attentato a Parigi: paura e delirio sui social.

Gli attacchi terroristici nella città di Parigi hanno certamente sconvolto tutti, l'accaduto sicuramente avrà delle pesanti conseguenze, sia a livello diplomatico sia a livello militare, in Libia,Siria e tutte quelle zone dove l'ISIS agisce potrebbero presto subire una massiccia manovra militare, bisogna solo capire come e quando l'Europa rialzerà la testa e risponderà all'affronto subito.

Quindi adesso cosa succede? Quello che doveva succedere è già successo, l'Europa ha diabolicamente sottovalutato il problema ISIS ed immigrazione, adesso non ci resta che intensificare i controlli alle nostre frontiere e magari chiuderle in attesa che si intensifichino anche i controlli interni all'Unione Europea visto che molti terroristi potrebbero essersi già ampiamente integrati e far parte del territorio europeo con tanto di cittadinanza che li identificherebbe quindi come cittadini di quello Stato.

In tutto ciò Francia ed Europa si sono rivelati deboli, se non riesce a
controllare il proprio territorio come si pretende di poter gestire l'emergenza immigrazione? Ed infatti i risultati sia sul fonte interno che su quello esterno si sono rivelati deficitari, si è scoperchiato il vaso di pandora, l'Europa non presenta nessuna caratteristica che possa far pensare ad una vera e propria “Unione”,  oggi né subiamo le conseguenze, ecco perché una volta per tutte bisogna assolutamente agire, lasciando dietro le inutili dietrologie che oggi non portano a nulla, con dietrologie voglio riferirmi a quelle domande tanto fastidiose e al contempo tanto consone al problema: chi arma l'ISIS? Chi ha permesso l'avanzata? E molte altre che meriterebbero una risposta, ma le risposte oramai le conosce anche un bambino.

Bisogna assolutamente sedersi con il presidente russo Putin che, al di là del fenomeno social, è l'unico occidentale in grado di dare manforte alla lotta contro l'ISIS, il presidente Obama si è mostrato in continuo tentennamento, debole agli occhi di tutti, incapace di dare una risposta agli alleati europei, forse è arrivato il momento di rivedere le alleanze? Non è arrivato il momento di sostenere pienamente il presidente siriano Bashar Al Assad, mettendo da parte l'inutile ed oramai retrogada questione democratica? Staremo a vedere.

Sconvolge l'atteggiamento dei social network, dove come al solito si sono create diverse fazioni, i soliti buonisti parlano di sciacallaggio da parte di qualcuno (Salvini e compagnia?) non pensando che, ogni qualvolta c'è da pubblicare la foto del bambino Aylan, morto annegato per poter raggiungere la nostra terra, sono tutti in prima linea con la solita lacrimuccia, ma questo non è anch'esso sciacallaggio? Ed inoltre il continuo uso spregiudicato degli hashtag, ieri #jesuischarlie, oggi #prayforparis, come se tutto fosse una banale e perverso gioco sociale, capisco che viviamo in una società votata all'apparire ma abbiate un briciolo di rispetto, tutta questa ipocrisia di chi ieri inneggiava alla pace ed oggi invece vuole i missili e le bombe come se si trattasse di un videogioco, è veramente degradante e deleteria, comportiamoci da umani e non da automi lobotomizzati dalle tv.

La situazione è gravissima, siamo stati attaccati al cuore, siamo stati attaccati nell'unico luogo dove credevamo di essere al sicuro, questa sicurezza oggi non c'è più, adesso bisogna agire ma bisogna farlo usando il cervello e non sull'onda emotiva che vorrebbe un immediato massacro, dal credere di vivere in un videogioco ad una probabile e sempre più vicina guerra mondiale il passo è veramente breve.

Benito

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