“Apprendo che Leoluca Orlando si è indignato che la Camera ha iniziato la procedura per sfrattarlo e questo desta veramente sorpresa perchè tale procedura viene avviata quando il parlamentare eletto sindaco non se ne va di sua volontà. È quindi atto dovuto per far rispettare la legge cioè una sentenza della Corte Costituzionale”.
Giuseppe Vattinno, primo dei non eletti dell’Idv (ma nel frattempo è passato all’Api) è destinato a entrare in parlamento non appena il neosindaco di Palermo Orlando avrà lasciato il seggio di Montecitorio. Proprio ieri il neo sindaco di Palermo aveva diffuso una nota dove spiegava la sua scelta di dedicarsi alla città e di conseguenza la decisione inderogabile di dimettersi dalla Camera.
“Le dimissioni che avrebbe inviato alla Camera – sostiene Vattinno – non sono valide perchè le demanda ad un suo eventuale giuramento da sindaco che potrebbe ritardare alle Calende greche.
Anche io sono indignato visto che devo succedergli in Parlamento e lui ancora non va via. Per quanto poi riguarda l’aspetto politico della vicenda la sorpresa è doppia in quanto in campagna elettorale Orlando aveva dichiarato che si sarebbe dimesso immediatamente dopo essere divenuto sindaco e quindi la Camera è dovuta intervenire a ricordarglielo”.
“Orlando dovrebbe dare il buon esempio come cittadino di una città importante come Palermo e soprattutto, come gli è stato chiesto in questi giorni dalla sorella del giudice Falcone e dal magistrato Ayala, dovrebbe avere almeno il buon gusto di dire due parole sulle sue note insinuazioni riguardo la vicenda del giudice Falcone che fu da lui pubblicamente attaccato e poi saltò in aria qualche tempo dopo. Naturalmente non si può intravedere una diretta relazione di causa ed effetto tra le due cose, ma è del tutto evidente che ci fu un oggettivo indebolimento politico di un uomo delle istituzioni così impegnato ed esposto”.
Fonte: http://www.canicattiweb.com/2012/06/01/sicilia-la-camera-dei-deputati-sfratta-leoluca-orlando-non-se-ne-vuole-andare/
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