“Non possiamo rischiare di bruciare l’esperienza autonomista che abbiamo avviato. Non possiamo bruciarla sull’altare delle logiche nazionali che uccidono la Sicilia perché sono coincidenti con interessi e poteri forti che hanno testa e cuore a nord di Roma, e mi auguro che su questo i siciliani non abbiano dubbi. Una politica autonoma e autonomista deve imporre le regole e le conseguenze di uno Statuto che è rimasto solo sulla carta. Se vogliamo portare avanti il cammino intrapreso dobbiamo sganciarci dalle logiche perverse che la politica nazionale e antisiciliana metterà in essere con le prossime elezioni politiche, inventando nuovi partiti e schieramenti, reclutando personalità che serviranno come specchietto per le allodole per i cittadini.
Il Movimento per le Autonomie porterà invece avanti la sua politica legata al territorio nonostante gli attacchi che mi sono stati fatti da parte di quattro squallidi speculatori ascari della politica nazionale per indebolire il movimento. L’MpA dovrà entrare sempre più nel cuore e nella coscienza dei siciliani mettendo fuori gioco i camerieri dei partiti nazionali che in questi 65 anni hanno lasciato a bocca asciutta la Sicilia e i siciliani e che a livello nazionale lasciano l’Italia in una condizione molto simile a quella della Grecia. Quindi tempi diversi per le elezioni. Se il governo nazionale va avanti fino alla prossima primavera-estate non c’è dubbio che noi dobbiamo attrezzarci per votare prima, cioè in autunno prossimo, e metteremo in essere le condizioni perché ciò avvenga. Una scelta tutta politica che non ha niente a che fare con la mia vicenda giudiziaria, sulla quale renderò conto, in maniera il più possibile obiettiva, all’Ars il prossimo 26 aprile. E poi, come è giusto e doveroso che sia, cercherò di dedicarmi pienamente alla mia difesa perché, come si dice, ognuno è il miglior avvocato di se stesso perché nessuno come noi stessi sa quanto è capitato attorno a noi e quello che abbiamo fatto nella nostra vita”.
Fonte: il blog di Raffaele Lombardo
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