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lunedì 16 aprile 2012

Allarme pagamenti in Sicilia

Da una parte le banche che hanno stretto i cordoni della borsa. Dall'altra i Comuni che hanno accumulato pesanti ritardi nei pagamenti o non li hanno fatti. In mezzo le imprese che in Sicilia si occupano di raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani e che sono sull'orlo del collasso: vantano crediti nei confronti degli Ato (i consorzi dei comuni oggi in liquidazione) per 600 milioni, poco più del 12% dei crediti totali a livello nazionale sulla base dei cinque miliardi stimati da Fise-Assombiente. I ritardi arrivano fino a 18 mesi. Allo studio una soluzione tecnica che necessita del via libera da parte della presidenza del Consiglio: i contatti sono stati avviati ma per il momento non vi è nulla di concreto.
Veniamo ai debiti. In una situazione di difficoltà finanziaria conclamata la Regione ha provato a risolvere il problema cercando la sponda del sistema bancario con un bando che prevedeva lo smobilizzo dei debiti ma che è andato più volte deserto e la cartolarizzazione è stata esplicitamente bocciata per motivi contabili. Dal punto di vista delle banche ha avuto un peso l'incertezza normativa anzi per meglio dire la mancanza di credibilità degli interlocutori e in particolare degli Ato (oggi in liquidazione): va detto a scanso di equivoci, in questo caso la Regione anzi per meglio dire l'Ufficio del commissario delegato per l'emergenza rifiuti è solo l'interlocutore informale delle imprese poiché i veri responsabili sono gli Ato. I quali sono a loro volta creditori dei Comuni che, secondo la legge regionale 19/2005, dovevano prevedere un apposito capitolo di bilancio ma non lo hanno fatto.
«La norma – spiega Giuseppe Catanzaro, vicepresidente vicario di Confindustria Sicilia – non è stata rispettata e nessuno ha concretamente agito per far rispettare le regole». Oltre alla crisi delle imprese c'è chi mete in guardia dal malaffare e corruzione. In queste condizioni, sostengono in tanti, imperversano imbrogli, affidamenti con procedura d'emergenza e pagamenti all'amico dell'amico senza alcun rispetto dell'ordine cronologico di presentazione delle fatture: ci sono funzionari, politici e imprenditori che vi si trovano a loro agio. «Oggi – sostiene un imprenditore – i pagamenti li ottiene in via preferenziale chi cerca scorciatoie e si rivolge ai mediatori». Risolvere il problema ha dunque rilevanza anche ai fini del ripristino delle regole.
La soluzione allo studio punta sull'investitura di un soggetto che abbia poteri sostitutivi nei confronti di comuni e Ato inadempienti.
Potrebbe essere il soggetto attuatore così come previsto dall'articolo 2 della legge 1/2011: il soggetto attuatore dovrebbe essere unico interlocutore, di natura privatistica, nei confronti delle banche utilizzando sia gli uffici che le dotazioni finanziarie della regione. Secondo questa ipotesi sarà la regione a curare (a titolo di anticipazione) il rimborso del prestito che le banche faranno e l'istituto di credito resterà totalmente estraneo dalle procedure di recupero. In caso di mancato pagamento da parte dei comuni la regione tratterrà le somme mediante compensazione amministrativa a valere sui trasferimenti da fare nei confronti delle amministrazioni comunali. Soluzione che, però, secondo il direttore generale del dipartimento rifiuti Enzo Emanuele, necessita di una modifica dell'ordinanza di Protezione civile emanata dalla presidenza del Consiglio e che assegna al presidente della Regione i poteri commissariali: l'ordinanza deve prendere atto di una emergenza non solo tecnica ma anche finanziaria autorizzando il soggetto attuatore ad agire anche su questo fronte. Un atto, quest'ultimo che, nonostante siano stati avviati i primi contatti informali stenta a concretizzarsi. Bisogna fare presto. «La situazione – dice Elisabetta Perrotta, segretaria di Fise-Assoambiente – è molto critica. A causa dei ritardi di pagamento le aziende potrebbero avere problemi di siopravvivenza con conseguenze sui posti di lavoro».

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-04-14/allarme-pagamenti-sicilia-081702.shtml?uuid=AbK02qNF

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