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martedì 28 febbraio 2012

Nuova tassa sui depositi bancari e postali

Per i depositi bancari e postali sarà applicata un bollo proporzionale dell'1 per mille (del 1,5 per mille a partire dal 2013) sul valore totale posseduto, mentre per i conti correnti rimane il bollo annuale fisso ammontante a 34,20 euro.

Arriva oggi al Quirinale il nuovo decreto legge in materia di semplificazioni fiscali approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri. Tra le novità c’è il bollo proporzionale dell’uno per mille sui depositi bancari e postali e sui certificati di titolo, che non sarà tuttavia applicato ai conti correnti.

La normativa attualmente in vigore, così come introdotta col decreto “Salva Italia”, prevede per i conti correnti un’imposta di bollo fissa pari a 34,20 euro annuali (di frequente addebitata in quattro “rate” trimestrali da 8,55 euro) obbligatoria per tutti gli intestatari persone fisiche solo se il conto corrente è attivo e se il saldo medio non risulta inferiore alla soglia dei 5000 euro. Grazie a quest’ultimo particolare sono 8 milioni i contribuenti (circa un terzo dei correntisti italiani) che, non superando il livello medio di giacenza, sono esentati dall’onere dell’imposta di bollo.


Discorso diverso per i depositi titolo. Qui, infatti, l’imposta è passata da fissa a proporzionale e viene calcolata applicando una percentuale sul valore totale posseduto pari allo 0,1% per l’anno in corso, e allo 0,15%  a partire dal prossimo anno. Costituiscono base imponibile della tassazione, che ha un limite minimo di 34,20 euro e una soglia massima di 1.200 euro (quest’ultima valida solo per l’anno in corso), tutti i titoli e prodotti finanziari detenuti, anche quelli all’estero.

Con le norme introdotte col decreto sulla semplificazione fiscale, vengono sanate alcune incertezze riguardanti l’applicabilità dell’imposta ai prodotti finanziari, esplicitando che oggetto della tassazione sono le comunicazioni periodiche alla clientela privata relative a prodotti finanziari, anche se questi non sono soggetti a obbligo di deposito, comprendendo anche “i depositi bancari e postali anche se non rappresentati da certificati”. La norma stabilisce dunque che l’importo della tassazione non è necessariamente pagato in un’unica soluzione, ma è frazionato sul numero delle comunicazioni nel caso in cui esse siano più di una.

Restano esclusi dalla tassazione, così come stabilito a dicembre col decreto “Salva Italia”, i fondi pensione ed i fondi sanitari.

Fonte: http://www.aciclico.com/economia/nuova-tassa-sui-depositi-bancari-e-postali.html

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