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giovedì 1 marzo 2012

Le multe? Ora si pagano onlineManager, il Parlamento dà l’ok:tetto agli stipendi subito

Il decreto liberalizzazioni è arrivato ieri in Aula al Senato per la discussione definitiva. Ed è stato accolto da 1700 emendamenti presentati da tutti i gruppi parlamentari. E’ quasi certo che arriveranno un maxiemendamento e la questione di fiducia, con ogni probabilità stamattina. Il giorno per la conclusione dei lavori dovrebbe essere domani, mentre tra i partiti si scatena la polemica sulla condotta del governo.

SU UN BINARIO parallelo ci sono i 141 cambiamenti approvati dalla commissione Industria del Senato. Costituiranno la base del maxiemendamento. Tutte le questioni principali appaiono risolte: Imu, taxi, farmacie, gas, scorporto delle reti. All’ultimo secondo, poi, in commissione sono state aggiunte misure sul risarcimento più veloce per il furto e l’incendio dell’auto da parte delle assicurazioni e regole più vantaggiose per i guidatori virtuosi. Rimane aperta la questione della tesoreria unica per gli enti locali: il testo, al momento, non è stato cambiato ma il governo si è impegnato formalmente a tornare sull’argomento per placare le proteste di sindaci e governatori. Più che sul merito, però, adesso la partita si gioca sulla questione di fiducia.

«Siamo soddisfatti del testo del decreto liberalizzazioni giunto in Aula. Rivendichiamo al Pdl miglioramenti che rendono più forte il provvedimento», dice il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. Allineato il Pd, per voce del presidente dei senatori Anna Finocchiaro: «Il nostro giudizio sul decreto è positivo. Secondo me è anche una bella prova di una classe dirigente che resiste alle pressioni». Qualche voce dissonante, però, c’è. A partire da quella dell’ex sottosegretario Alfredo Mantovano (Pdl), che stigmatizza la pratica di blindare tutti i provvedimenti per impedire modifiche. «Siccome sono il Pdl e il Pd che sostengono il governo con il naso turato, ecco perché il governo è costretto a mettere tante fiducie». Gli ribatte Italo Bocchino, vicepresidente Fli. Intanto, va avanti il decreto semplificazioni, che arriverà in Aula alla Camera il prossimo 5 marzo per la conversione. Nel provvedimento entrerà un emendamento — ieri il via libera di Camera e Senato — per fissare un tetto subito esecutivo, anche sui contratti in corso, agli stipendi dei manager delle Regioni e delle Authorities che sia equiparabile a quello per i manager delle amministrazioni dello Stato (circa 300 mila euro). Rispetto alla prima versione sono già stati decisi diversi cambiamenti al testo: tra questi, l’obbligo per le amministrazioni di consentire il pagamento delle multe on line, la validità dei permessi di parcheggio per invalidi in tutta Italia, la marca da bollo telematica e un programma triennale di taglio dei costi della pubblica amministrazione.

Fonte:  http://qn.quotidiano.net/primo_piano/2012/03/01/674816-multe_pagano_online.shtml

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