Mi ricordo benissimo la campagna
elettorale del Referendum, un incessante e stancante “vota si si si
si” un referendum dove sembrava che il “no” non vi fosse!
Tra i quattro quesiti, quelli che più
reputavo più importanti erano proprio quelli sull'acqua pubblica,
erano due, il primo si riferiva alla “Modalità di affidamento e
gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Abrogazione” che in poche parole vuol dire chiaramente che si
voleva fermare l'ingresso dei privati nella gestione dell'acqua.
Il secondo quesito invece si riferiva
alla “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in
base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione
parziale di norma” ovvero si voleva evitare che l'acqua diventasse
il nuovo petrolio da dove trarne vantaggi economici.
Bene, col 96% delle preferenze hanno
vinto i “Si” quindi a furor di popolo già il giorno dopo l'acqua
doveva tornare pubblica! Il referendum si è svolto il 12 Giugno
2011, perché ancora oggi, 17 Febbraio 2012, noi siamo ancora in
mano ad AcquaEnna che opera indisturbata tagliando il servizio idrico
con metodi poco legali? Il signor Sindaco Nigrelli dovrebbe
spiegarcelo, visto che li conosce bene.
Alla faccia del referendum!
Benito
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