SCRIVICI:

Per segnalazioni o altro scrivi al mio indirizzo mail: rausabenito@gmail.com

mercoledì 29 febbraio 2012

Riflessione n°12. In fondo Piazza è sempre Piazza.

Riflessione n°12. In fondo Piazza è sempre Piazza.

Proprio ieri mattina parlavo con un amico di cosa avrei potuto scrivere in questa riflessione, è stata una simpatica chiacchierata che mi è stata molto inspiratoria per questa mia riflessione.
Fino ad ora ho parlato dei problemi che attanagliano Piazza Armerina, ho parlato della politica piazzese e di tutte quelle cose che sentiamo e vediamo giornalmente, ma oggi voglio parlare di una cosa che forse noi tutti, me compreso, dimentichiamo, mi riferisco proprio al paese stesso di Piazza Armerina.
Dimentichiamo la sua bellezza, la sua aria limpida che a Milano possono solamente sognarla, abbiamo i prodotti della nostra terra che noi stessi portiamo sul palmo della mano come un trofeo, abbiamo l'arte dalla nostra parte, impossibile non citare i mosaici e la sua Villa.

Piazza Armerina è storia, è stata capace di dare i natali a grandi uomini come il Gen. Antonio Cascino, l'ispettore di Polizia assassinato dalla mafia Giorgio Boris Giuliano, al compositore Antonio il Verso, all'archeologo Gino Vinicio Gentili e moltissimi altri che hanno reso grande la nostra città.
E mi è impossibile non citare una poesia di Gioacchino Fonti, poesia trovata in un vecchio libro che custodisco con cura e che mi sento oggi di condividere con tutti voi. La poesia è in vernacolo.
Titolo della poesia: S'm' dumanni.
S' m' dumanni: "D'unna sì?", r'spönnch'u
mi paisè
 u mönn.
Ma u locu unna ié camp è u paradìs.
CIAZZA, s ciàma.
È appena 'na manàdadi
casi e cosi sténticu
sövra 'na cianàda,
a sfunnè l'öggi e tutti i s'nt'ménti
-a Cattradàu cu a cùbbula ciù bedda
 che pozza esìst.
E non ggh'è vanedda,
nan ggh'è curtìcch bannunà d' Crist,
 ch non m parra au cör. A mi m basta.
 E m basta a fr'scùra da B'ddìa,
 'n sciurétt 'n 'na grasta,
 l'àriu ch sa d pasg e pul'zzìa...
M putéss'nu dè centu cunnàdi,
cucchiè centu r'cchèzzie
 lochi ciù paràdi,
 ié nè cangiàss cu cösti b'ddèzzi.
 Nudd d nudd, smìs'r e strazzà,
voggh murì cuntént e rest zzà.

Traduzione in italiano.
Se mi chiedi: "Di dove sei?", rispondo
che il mio paese
è il mondo.
Ma il luogo dove vivo è il paradiso.
PIAZZA, si chiama. È appena una manciata
di case e cose modeste
con - in cima ad una salita,
a scuotere e sbalordire i sensi -
la Cattedrale con la cupola più bella
che possa esistere.
E non c'è strada,
non c'è cortile abbandonato da Cristo,
che non mi parla al cuore. A me basta.
E mi basta la frescura della Bellìa,
un fiorellino in un vaso,
l'aria che sa di pace e pulizia...
Se mi offrissero cento regali,
mettessero insieme cento ricchezze
e luoghi più maestosi,
io non ti cambierei con queste bellezze.
Sconosciuto, misero e con le toppe,
voglio morire contento e resto qua.

Quindi possiamo lamentarci quando vogliamo ma alla fine di tutto, in fondo Piazza è sempre Piazza, e a noi piace.

Viva Piazza Armerina.

Benito

2 commenti:

  1. benito boris giuliano era capo della squadra mobile di palermo, funzionario che era anche conosciuto dall'FBI!!!

    RispondiElimina
  2. cmq bell'articolo complimenti!!!!!

    RispondiElimina