L’IPAB rischia la morte ven. 11 luglio 2014 Un altro baluardo dello stato sociale ci sta abbandonando nella totale indifferenza delle istituzioni, e delle forze politiche, sociali, culturali. Siamo lavoratori/trici OSA di PIAZZA ARMERINA_EN. L'IPAB casa di riposo pubblica, presso la quale lavoriamo rischia la chiusura. Senza la struttura pubblica i nostri anziani non avranno più la stessa dignità. Solo chi avrà potrà pagarsi le rette dal privato, chi non avrà le risorse perirà solo in casa, affidato a personale non qualificato, abbandonato a se stesso. Siamo sicuri di vivere in uno Stato civile e soprattutto sociale? Aiutateci a porre il problema coinvolgendo i cittadini e tutte le forze sociali , culturali e politiche della nostra città . Invitiamo tutti ad aderire al comitato di lotta. Allego un file dove indichiamo gli obiettivi, se condividete rispondete all’email con la vostra adesione e promuovete la lotta nella vostra pagina face book Se siamo tanti forse possiamo farcela Grazie a tutti dai lavoratori organizzati in comitato di lotta ipab.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- PER LA DIFESA DEL POSTO DI LAVORO E PER GARANTIRE UNA VECCHIAIA DIGNITOSA PER TUTTI Oggi , 23 agosto 2013 le lavoratrici e i lavoratori della casa di riposo San Giuseppe hanno deciso di costituire il COMITATO DI LOTTA per il risanamento ed il rilancio dell’ente pubblico IPAB di Piazza Armerina. L’ente versa in uno stato di degrado totale. Vantiamo crediti dal 2008, il diritto alla retribuzione è una chimera, come lo sono gli assegni familiari mai percepiti , le indennità di turno, la busta paga, il trattamento di fine rapporto, .....Abbiamo due piani da occupare , ben 50 posti letto, mentre gli anziani si sono ridotti a 35 unità. Tante promesse, tanti progetti, troppe parole , ma nulla di fatto, si procede di male in peggio. Noi lavoratori intendiamo ribaltare le sorti dell’ente per garantire il nostro futuro e quello dei nostri figli, rialziamo la testa e non intendiamo più delegare nessuno: - lottiamo personalmente e con tecnici di nostra fiducia vogliamo visionare gli atti amministrativi, in primis, i bilanci e le visure catastali per garantire la trasparenza e per tutelarci. - vogliamo essere soggetto promotore di sviluppo e rilancio attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni locali, regionali e se necessario nazionali; - vogliamo essere soggetto aggregante di tutti i lavoratori per una lotta comune aldilà dell’appartenenza sindacale, per garantirci il pane; - vogliamo coinvolgere ed informare la popolazione e le amministrazioni affinché comprendano che l’ente è una risorsa del territorio che non si può lasciare morire dopo 150 anni di storia di aiuto e servizio; e la promuoveremo anche nei comuni limitrofi, attraverso internet o altri strumenti; - lottiamo per mantenere il lavoro pubblico e per la stabilizzazione del personale precario. Per tutti questi motivi oggi abbiamo deciso di costituire il presente comitato di lotta Piazza Armerina 23/08/2013 IL COMITATO DI LOTTA
Per i migranti i soldi ci sono, per gli italiani no... valli a capire sti politici!
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